
Nuovo anno, nuovi buoni propositi, nuovi modi per seguire i buoni propositi, nuovi buoni propositi arenati su spiagge non pervenute. Fine di una storia ( mai iniziata). Oppure no?
Fra i tanti articoli, post, suggerimenti, notizie che mi è capitato di leggere in questi giorni mi è rimasto impressa una riflessione sui famosi buoni propositi che ognuno di noi esprime per il nuovo anno. Sembra infatti che siano destinati ad essere abbandonati perché espressi in un momento in cui non si è consapevoli di quello che si sta dicendo. Chi sostiene questa tesi dice che ,per esempio, se prendiamo l’impegno di migliorare la nostra forma fisica in un momento in cui siamo spaparanzati sul divano a vedere la tv, non siamo veramente coscienti di volerlo fare. Insomma: facile a dirsi, voglio vedere se lo fai quando arriva il momento.
Per prendere veramente un’ impegno bisogna focalizzare tutto il processo necessario per realizzarlo. Per esempio, se vogliamo prenderci l’impegno di iniziare a correre, sarà necessario tenere in conto di trovare veramente il tempo di farlo ( eliminiamo qualche altro impegno?, ci alziamo prima?), considerare la fatica iniziale fino a quando saremo allenati, rinunciare ad un po’ di tempo su quel famoso divano dove abbiamo preso la decisione ( che già ci stiamo pentendo di aver preso).
I nuovi propositi si portano avanti nel momento stesso in cui è necessario metterli in pratica, forzando il sistema quotidiano nel quale dobbiamo incastrarli.
E in quello stesso momento bisogna fare i conti anche con tutte le abitudini, le cose già fatte, quelle che “si fanno così perché abbiamo fatto sempre così” , i nostri alibi tipo “io vorrei fare questa cosa MA”, le reazioni che le nostre azioni ed i nostri comportamenti incontrano ogni giorno.
Qualche esempio semplice:
- Se decido di correre devo farlo anche quando non ho voglia
- Se decido di nutrirmi bene devo farlo anche se qualcuno mi tenta con il cibo meno leggero
- Se decido che voglio organizzare il mio quotidiano in base a nuovi ritmi e nuovi punti di vista devo ricordarmelo ogni giorno e non saltuariamente
Si parla sempre in queste occasioni di costanza e forza di volontà. Due entità mitologiche che sembra siano state donate dagli dei solo a pochi eletti dai quali ovviamente noi siamo sempre esclusi ( ammettetelo, siete voi che le avete barattate per i “la prossima volta” e “ adesso non ho voglia)
Coerenza
Quando l’impegno preso riguarda un aspetto più intimo del nostro modo di comportarci o di lavorare , a me piace prendere in considerazione anche un’altra risorsa, spesso associata alla rigidezza o all’ inamovibilità: la coerenza
In modo del tutto inappropriato, “coerente” si dice di qualcuno che è sempre fedele a se stesso, che non ha mai cambiato idea dal compimento dei suo 18esimo compleanno ( o qualche data imprecisata che non ci è concesso sapere), personalità dalla natura rigida ed inamovibile che non cambia comportamento neanche sotto tortura o evidenti circostanze contrarie.
Ma il vero significato di coerenza è un altro.
Il significato ci riporta ad un senso di libertà e possibilità. La definizione stessa della parola – “la conformità tra le nostre convenzioni e l’agire pratico” – ci trasmette una forte possibilità di trasformazione. Ci permette di valutare ogni situazione in base a quello che sono le nostre convinzioni e agire di conseguenza, ma con la libertà di farlo in maniera differente rispetto a come abbiamo sempre fatto o come pensiamo si debba fare. Si è coerenti a se stessi, non alle nostre azioni passate.
Tornando all’ esempio sui buoni propositi, possiamo quindi farci dare una mano anche dalla coerenza, tenendo conto della nostra capacità di modificare il nostro comportamento in base alla situazione che abbiamo davanti in quel momento. Eliminiamo legami con le azioni passate o costrizioni esterne.
Certo, la coerenza è un approccio meno pratico della costanza e forza di volontà. Per essere coerenti bisogna prima ( e sempre) ragionare un po’ su cosa e come vogliamo essere coerenti, fare un po’ di analisi interiore. Credo però che aggiunta alle doti di cui parlavamo sopra ci possa dare una spinta più forte e personale.
Il mio augurio per il 2019 : trovate la vostra coerenza. Valutate quali sono le vostre reali motivazioni e modi di pensare e agire, ogni giorno ed in ogni situazione, scoprendo quanta corrispondenza c’è fra le vostre convinzioni le vostre azioni.
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